Giovanni Frangi

Giovanni Frangi

Giovanni Frangi è tra gli artisti che hanno aderito al progetto 40 days /Artisti in quarantena, a cura di Mattia Lapperier, con il sostegno di EFG Art Ltd. La mostra, in programma presso l’Associazione Quasi Quadro di Torino dal 26 novembre 2020 al 10 gennaio 2021, è sospesa a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Tale progetto, incentrato sull’attività degli artisti durante il lockdown generalizzato dei mesi primaverili del 2020, continua a vivere attraverso molteplici iniziative online, in attesa che la mostra possa essere allestita e fruita direttamente dal pubblico.

La natura in ogni sua forma o processo è l’indiscussa protagonista dell’opera di Giovanni Frangi. Che si tratti di corsi d’acqua, cascate, cieli o boschi, l’artista rinvigorisce gli elementi paesaggistici di volta in volta prescelti, attraverso effetti luminosi che conferiscono alle sue composizioni una modulata sensazione di movimento. Nonostante l’immediatezza di tali lavori percorsi da un cromatismo dinamico e acceso, essi non sono in nessun caso dipinti dal loro artefice dal vero. Sono frutto, invece, di una rielaborazione successiva che avviene in studio, dove l’artista conserva un vasto archivio fotografico contenente una ricca documentazione di immagini catturate da lui stesso e utilizzate in un secondo momento come elemento di ispirazione per le proprie opere. Durante il lockdown Giovanni Frangi, anziché nel proprio studio, ha proseguito il suo lavoro da casa, dove ha elaborato ben tre cicli differenti. Quello che propone in mostra deriva da una serie di fotografie scattate anni prima durante un soggiorno a Porto Ercole, località balneare sul promontorio dell’Argentario, nota tra l’altro per essere il luogo in cui è morto e trova sepoltura Caravaggio. Già nel taglio della fotografia è presente il taglio della pineta che l’artista sceglie come soggetto. Già nella fotografia è contenuta l’opera che però, per emergere, ha bisogno di tempo per essere prima riscoperta, vivificata e dipinta.

M.L.

Il catalogo della mostra da cui proviene l’estratto su Giovanni Frangi è disponibile presso il sito web di Vanillaedizioni.

Giovanni Frangi, Porto Ercole II, 2020
Giovanni Frangi, Porto Ercole II, 2020, pastelli grassi su carta, 89×70 cm

Giovanni Frangi (Milano, 1959) vive e lavora a Milano. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera, esordisce nel 1983 alla Bussola di Torino. Seguono numerose personali in Italia e all’estero, tra cui si ricordano: “La fuga di Renzo”, nella Sala del Cenacolo alla Camera dei Deputati (Roma, 1998), in seguito alla vittoria del premio della Camera dei Deputati per la XII Quadriennale romana; “Il richiamo della foresta”, presso il Palazzo delle Stelline (Milano, 1999); “Nobu at Elba” a Villa Panza (Varese, 2004); “Pasadena”, alla Galleria d’Arte Moderna (Udine, 2008); “La règle du jeu” presso il Teatro India (Roma, 2010). Nel 2010 partecipa alla Biennale di Venezia nel Padiglione Italia. Tra le altre mostre si annoverano anche: “Giardini pubblici” al MART (Rovereto, 2010); “Mollate le vele” al Maxxi (Roma, 2014)); “Lotteria Farnese”, al Museo Nazionale Archeologico (Napoli, 2014); “Settembre a Palazzo Poli”, Istituto Centrale della Grafica (Roma, 2015); “Pret-à-Porter” a Palazzo Fabroni (Pistoia,2017). Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche: al Gabinetto dei disegni del Museo degli Uffizi di Firenze; alla Camera dei Deputati, Roma; al Mart di Rovereto; all’Istituto della grafica di Palazzo Poli, Roma; ai Musei civici di Rimini; al CAMeC della Spezia; alla Galleria d’arte moderna di Udine; all’Orto Botanico di Padova; al Museo nazionale San Matteo di Pisa; a Palazzo Fabroni di Pistoia e al Museo Diocesano di Milano.