Luoghi di confine, a metà strada tra Oriente e Occidente. Luoghi riarsi dalla salsedine, che per la maggior parte dell’anno sono immersi in un silenzio quasi straniante ma che allo stesso tempo serbano il retaggio di antiche civiltà che vi si sono succedute nel corso dei secoli
In bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Ettore Pinelli e Giorgio Distefano riflettono sulla continuità dell’immagine per mezzo dell’immagine stessa. In entrambi il ricorso alla figura è meramente strumentale...
Un rumore costante, che impedisce ad altri suoni di invadere la nostra percezione uditiva; È a partire da questo vuoto che, se osservato a lungo, i nostri sensi possono attivarsi, sino a indurre l’emersione di immagini provenienti dall’inconscio.
Myvanwy Gibson recepisce la fluidità del mondo contemporaneo, i radicali cambiamenti a cui è costantemente sottoposto, persino le contraddizioni più profonde. Le sue opere sono il riflesso di una mutazione continua, divenuta sistemica
Gemma irrequieta, del colore del sole, dalle tipiche striature dorate, l’ambra è in grado di custodire al suo interno ossigeno, microrganismi, piccole piante o insetti. In altre parole, racchiude in sé minuscoli frammenti di un mondo passato e ormai perduto.
Dalla terra alla luna
Dalla terra alla luna radicalizza lo sguardo di Luca Matti sulla città. Non più e non solo la selva di edifici irrompe dalle sue tele; ora l’intero ecosistema appare aggredito dalla presenza umana. Una natura mutata, ormai divenuta sintetica, emerge rigogliosa dalle giungle dipinte a bitume o scolpite nelle camere d’aria.
Terreni contaminati
Dopo due anni di ricerca, l’artista livornese torna in mostra con tredici dipinti a olio su tela di piccolo e grande formato. Il ciclo di opere esposte è legato al suo soggiorno in Toscana durante il periodo del lockdown italiano, dove il contatto diretto con il paesaggio natio, vissuto in una solitudine forzata e meditativa, ha dato vita ad un nuovo incipit della sua ricerca artistica.
Pitture Necessarie
Dopo due anni di ricerca, l’artista livornese torna in mostra con tredici dipinti a olio su tela di piccolo e grande formato. Il ciclo di opere esposte è legato al suo soggiorno in Toscana durante il periodo del lockdown italiano, dove il contatto diretto con il paesaggio natio, vissuto in una solitudine forzata e meditativa, ha dato vita ad un nuovo incipit della sua ricerca artistica.
Valentinaki
Valentinaki crea elementi zoomorfi che rievocano organismi primitivi, anche grazie all’intrusione nelle sue composizioni di valve di conchiglia d’ostrica
Lolita Timofeeva
Per mezzo di un personale
linguaggio pittorico associato all’installazione, si pone alla ricerca delle immagini più antiche
della cultura visiva e dell’arte popolare lettone.
Giulio Zanet
Giulio Zanet, impossibilitato a raggiungere lo studio (e di conseguenza i consueti strumenti di lavoro) a causa del lockdown, ha elaborato in quel periodo stratificazioni digitali dalle forme aperte e sciolte