Giulio Zanet

Giulio Zanet

Giulio Zanet è tra gli artisti che hanno aderito al progetto 40 days /Artisti in quarantena, a cura di Mattia Lapperier, con il sostegno di EFG Art Ltd. La mostra, in programma presso l’Associazione Quasi Quadro di Torino dal 26 novembre 2020 al 10 gennaio 2021, è sospesa a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Tale progetto, incentrato sull’attività degli artisti durante il lockdown generalizzato dei mesi primaverili del 2020, continua a vivere attraverso molteplici iniziative online, in attesa che la mostra possa essere allestita e fruita direttamente dal pubblico.

Giulio Zanet, impossibilitato a raggiungere lo studio (e di conseguenza i consueti strumenti di lavoro) a causa del lockdown, ha elaborato in quel periodo stratificazioni digitali dalle forme aperte e sciolte, in perfetta coerenza con la propria ricerca artistica. Il suo gesto pittorico si distingue per un tendenza più processuale che progettuale. La componente istintiva prende il sopravvento su quella razionale e, delineando audaci astrazioni, per nulla vincolate al dato sensibile, imprime al segno traiettorie enigmatiche che si addensano in opere non autoconclusive ma da intendersi anzi quali frammenti di un discorso più ampio. Ogni intervento è concepito dall’artista come parte di un tutto pittorico, il cui soggetto reale, al di là di ogni possibile speculazione, è nient’altro che la pittura stessa. Tale tautologica, quanto necessaria, precisazione permette di comprendere appieno la portata dello stravolgimento che ha subito il suo lavoro in quarantena, quando, costretto ad abbandonare la pittura che abitualmente l’artista sperimenta su tela, carta, PVC o tessuti, gli si sono dischiuse per la prima volta le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. Osservando i suoi Untitled-digital painting, si può constatare come tale medium stampato su alluminio accenda di energia elettrica il lavoro di Giulio Zanet. Inoltre, il suo segno risulta investito da un’inedita pulsazione, tale da sbalzare la composizione all’esterno, nello spazio dell’osservatore, dando origine, di fatto, a un effetto quasi immersivo.

M.L.

Il catalogo della mostra da cui proviene l’estratto su Giulio Zanet è disponibile presso il sito web di Vanillaedizioni.

Giulio Zanet, Untitled-digital painting, 2020, stampa su alluminio D-bond, 80×60 cm

Giulio Zanet (Colleretto Castelnuovo, TO, 1984) vive e lavora tra Milano e Correggio. Si laurea in pittura all’Accademia di Brera nel 2006. Dal 2006 ad oggi il suo lavoro è esposto in svariate gallerie e spazi pubblici, in Italia e all’estero. Tra questi si ricordano: il Palazzo dei Congressi (Roma); il Liu Hiusus Art Museum (Shangai); l’Istitut Francais-Palazzo Delle Stelline (Milano); il Museo Lissone; il Transnational Pavillon Venice Biennale (Venezia); Palazzo Fogazzaro (Schio, VI); la Pinacoteca Civica di Como; la Galleria Spp (Bratislava); la Galleria V9 (Varsavia); il Riso-Museo D’arte Contemporanea Della Sicilia (Palermo); Circoloquadro (Milano); la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino); ArteSantander (Santander, Spagna); ABC-ARTE (Genova); Kaleidoskop (Berlino); Fonderia Artistica Battaglia (Milano). Partecipa a diverse residenze tra cui Glogau-Air (Berlino), vinta con il Premio Italian Factory 2010 e Haihatus (Joutsa, Finlandia). Nel 2012 è finalista al Premio Lissone e, nel 2017, al Premio Cairo.