Geografie emotive

Geografie emotive

Leonardo Moretti


A cura di M. Lapperier
5-22 novembre 2022
Firenze, Galleria La Fonderia

Geografie emotive - Locandina
Geografie emotive, mostra personale di Leonardo Moretti, a cura di Mattia Lapperier

Geografie emotive

di Mattia Lapperier

Il lavoro di Leonardo Moretti suggerisce di per sé la sensazione di una progressiva espansione dal centro verso l’esterno. Il processo innescato dall’artista in ogni suo intervento è accostabile metaforicamente alla germinazione di una pianta, alla propagazione di un microrganismo o piuttosto, come in questo caso, alla diffusione di un impulso nervoso da cellula a cellula.

Da un nucleo centrale, in cui il lavoro si presenta a uno stadio ancora embrionale, il segno dell’artista passa ai pannelli, dove assume invece consistenza spaziale, per poi espandersi alle pareti della galleria e concretizzarsi in ulteriori opere appese. Leonardo Moretti propone in mostra una summa del proprio recente lavoro di ricerca che è concettualmente, oltreché cromaticamente, suddivisibile in tre filoni ben distinti. Lace è il ciclo dedicato al pizzo, inteso dall’artista come incarnazione del superfluo, esaltazione dell’inautenticità e dell’artificiosità nei rapporti; è un groviglio di segni modulari, articolati nello spazio in modo da creare infinite combinazioni tra loro. È la più cerebrale tra le serie di Moretti, quella che riproducendo programmaticamente (e ossessivamente) sé stessa, rinuncia a ogni tipo di appiglio figurativo per farsi pura astrazione. Se il nero connota Lace, il rosso è invece il colore di Love project. Tale ciclo nasce a partire da un’amara riflessione sull’amore che ha indotto l’artista a constatare come esso talvolta possa ridursi al vano tentativo di appagare un desiderio. Anche in questo caso la reiterazione dell’immagine allude a un pattern che si ripete, a uno schema opprimente dal quale è talvolta impossibile schermarsi, a una modularità che si traduce visivamente in una figurazione sempre uguale e, allo stesso tempo, sempre diversa. Si tratta di un lavoro più intimo, più riflessivo e per tali ragioni idealmente prossimo alla terza serie che l’artista chiama Il blu mi aiuta a ricordare. Emotivo, liminale, quasi residuale negli esiti, quest’ultimo ciclo, rinunciando consapevolmente a ogni pretesa di organicità, è costituito da singole e tra loro autonome narrazioni di vita.

Pur sussistendo anche individualmente, le opere di Leonardo Moretti presentate in mostra compongono un’articolata installazione ambientale volta a riflettere l’interiorità dell’artista. Procedendo ancora dall’interno verso l’esterno, attuando pertanto una sorta di esternalizzazione dei propri processi interiori, Moretti descrive nello spazio fisico una composita geografia neurale, entro cui il visitatore è libero di muoversi. Seguendo i fili di raccordo tra i vari lavori, quest’ultimo è invitato a esplorare la psiche dell’artista, a entrare in contatto con il suo mondo interiore, persino a identificarsi con esso. Il nero, il rosso e il blu fungono da coordinate temporali e simboliche. Essi rappresentano per l’artista rispettivamente il futuro, il presente e il passato e, nel loro insieme, alludono all’interezza della propria vita psichica. Presi singolarmente i tre colori rimandano inoltre ad altrettanti concetti ricorrenti che accompagnano sin dagli esordi la pratica artistica di Moretti, ovverosia la morte, la passione e la memoria.

Utilizzando per lo più materiali di recupero che spaziano dalla tela al legno, dalla carta al plexiglas, dal polistirolo ai filati e avvalendosi di tecniche miste, affinate nel tempo e liberamente integrate tra loro, Leonardo Moretti dà vita a un’autentica mappatura del proprio inconscio. Gli accostamenti tra un ciclo e l’altro evitano un ordine programmatico, in favore di un allestimento guidato unicamente dal sentire. Le geografie emotive dell’artista si rendono pertanto fruibili allo sguardo dell’osservatore senza alcuna mediazione; esse disegnano nello spazio chiari e distinti echi di processi interiori altrimenti inaccessibili.

Leonardo Moretti, Il blu mi aiuta a ricordare, installazione, 2022
Leonardo Moretti, Love project, installazione, 2022

Geografie emotive

Leonardo Moretti

A cura di Mattia Lapperier

5-22 novembre 2022

Galleria La Fonderia, via Della Fonderia, 42R, 50142 Firenze FI

Inaugurazione: sabato 5 novembre 2022, ore 18:30

Orari: lunedì 16:00-20:00; dal martedì al sabato 10:00-13:00; 15:30-20:00

Tel.: 055 221758

Email: info@galleriafonderia.com

Sito: galleriafonderia.com