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Morfogenesi

Mattia Cleri Polidori scruta la segreta architettura interna alle cose. Da sempre attratto dalle forme della natura, o meglio, dalla peculiare struttura costitutiva che presuppone e determina tutti gli elementi naturali, ancor prima di dipingere, indaga, studia, colleziona e fotografa esemplari.

Prospettive divergenti

Il mare a cui si riferisce Petracci non è solo quello che ha fatto da sfondo alla sua infanzia, è, a un livello più profondo, quello della coscienza. Le opere proposte in mostra, fluttuanti e sospese, offrono dunque visioni fugaci della sua interiorità. Sono una porta lasciata aperta che chi guarda è invitato a varcare.

Contamin-Azioni

La mostra intende indagare proprio quei processi tendenti all’espansione, diretti, in altre parole, a intaccare lo spazio, in modo aggressivo, come si trattasse di un contagio virale incontrollabile. Una selezione di artisti si misura con i concetti di propagazione, emanazione, duplicazione e germinazione.

Diagenesi. Scolpire il tempo

Simone Negri e Pietro Capogrosso si approcciano alle proprie opere con tempistiche e modalità che ricordano da vicino un simile processo naturale. Come un sedimento, la materia manipolata dai due artisti si addensa su di un supporto e lì imprime una traccia indelebile di sé.

Geografie emotive

Da un nucleo centrale, in cui il lavoro si presenta a uno stadio ancora embrionale, il segno dell’artista passa ai pannelli, dove assume invece consistenza spaziale, per poi espandersi alle pareti della galleria e concretizzarsi in ulteriori opere appese.
Ettore Pinelli, Blurring motion zoom in-min

Dialogo inverso /Orientarsi tra le macerie

In bilico tra figurazione e astrazione, le opere di Ettore Pinelli e Giorgio Distefano riflettono sulla continuità dell’immagine per mezzo dell’immagine stessa. In entrambi il ricorso alla figura è meramente strumentale...
Luca Matti, Rubber jungle #3, 2021, camera d’aria, tubi polietilene, legno e materiali vari, 210,5x211,5x30 cm

Dalla terra alla luna

Dalla terra alla luna radicalizza lo sguardo di Luca Matti sulla città. Non più e non solo la selva di edifici irrompe dalle sue tele; ora l’intero ecosistema appare aggredito dalla presenza umana. Una natura mutata, ormai divenuta sintetica, emerge rigogliosa dalle giungle dipinte a bitume o scolpite nelle camere d’aria.

Terreni contaminati

Dopo due anni di ricerca, l’artista livornese torna in mostra con tredici dipinti a olio su tela di piccolo e grande formato. Il ciclo di opere esposte è legato al suo soggiorno in Toscana durante il periodo del lockdown italiano, dove il contatto diretto con il paesaggio natio, vissuto in una solitudine forzata e meditativa, ha dato vita ad un nuovo incipit della sua ricerca artistica.
In coltura

In coltura

Ormai da decenni, si ha estrema familiarità con il concetto di consumo di massa. Se benessere e prosperità paiono le conseguenze più immediate di tale fenomeno, è sufficiente grattare appena la superficie...
Trame Plastiche - Oltre la superficie

Trame plastiche – Oltre la superficie

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